Dopo il via libera a maggio del Governo Gentiloni alle ZES della Campania e della Calabria, diventano operative le aree a fiscalità agevolata nel Sud Italia. L’Abruzzo, invece, è in ritardo nella progettazione di uno strumento che potrebbe davvero cambiare il futuro della regione. Il mio commento su Il Messaggero. 

Con il Decreto del Presidente del Consiglio è diventata operativa la Zona Economica Speciale(ZES) della Campania. Il provvedimento assicurerà al territorio campano (che include i porti di Napoli, Salerno e Castellamare, aree industriali e interporti) uno strumento in grado di innescare investimenti che Confindustria Campania ha valutato tra il miliardo e il miliardo e mezzo di euro, cifra che va integrata con interventi aggiuntivi quantificabili in altri 900 milioni.

Sarebbero almeno 30.000 i nuovi posti di lavoro in Campania, che è stata già presentata agli inizi di giugno dal presidente dell’Autorità Sistema Portuale Pietro Spirito alla Fiera Transport Logistic di Shanghai.

La ZES è lo strumento individuato dal precedente Governo per attrarre imprese attraverso la leva della fiscalità agevolata nelle regioni del Sud. In Europa la Polonia è il Paese ad averle utilizzate in modo virtuoso, con l’istituzione di 14 ZES.

In Abruzzo la progettazione della ZES è stata affidata dalla Regione all’Arap, che avrebbe dovuto completarla entro la fine di aprile. La ZES abruzzese deve comprendere almeno un porto, e può estendersi fino ad un massimo di 1700 ettari. La ZES disciplinerà investimenti che potranno usufruire di un credito di imposta per l’acquisto di nuovi beni strumentali per un importo massimo di 50 milioni di euro, con l’obbligo di mantenere l’attività per un periodo di almeno 7 anni.

Il porto di Vasto sembra essere favorito su quello di Ortona, alle prese ancora con il problema del dragaggio. L’ultima parola spetta all’Arap, ma il porto di Vasto è in vantaggio perché con il completamento della Fondovalle Sangro previsto per il 2022 si rafforzerà anche l’intermodalità gomma-nave,che include l’interporto di Manoppello, oltre al fatto che costituisce lo sbocco naturale delle aree industriali della Val di Sangro e di San Salvo.

Il precedente Governo ha approvato la ZES campana in meno di due mesi dalla presentazione del progetto, condizione che farebbe immaginare una rapida approvazione anche di quella abruzzese, confidando nella chiusura del dossier in tempi brevi da parte dell’Arap. Il presidente D’Alfonso in una recente intervista a Milano Finanza ha affermato che già a settembre ci saranno le prime assegnazioni.

Il trend positivo sulla occupazione indicato nei giorni scorsi da Istat e Banca d’Italia, e le recenti misure individuate dal vicepresidente della Regione Lolli per rendere più stabile la ripresa (la novità più importante è rappresentata dalla riapertura del bando Garanzia Over che prevede contributi a fondo perduto a quelle aziende che assumono disoccupati over 30, e dai 27 milioni per Garanzia Giovani 2), rendono urgente la definizione della ZES, per rendere più competitivo l’Abruzzo sotto il profilo delle agevolazioni fiscali, dello snellimento dell’iter autorizzativo e della individuazione di partner economici qualificati. La ZES, inoltre, può essere lo strumento per eliminare pericolosi dualismi tra la costa e le aree interne. Nei mesi scorsi, infatti, anche i Comuni aquilani di Pratola e Raiano hanno fatta esplicita richiesta all’Arap di essere inclusi nella ZES.