Il ritorno sul ring il 26 agosto del 2017 di Floyd Mayweather, il pluricampione e bronzo olimpico che si era ritirato imbattuto con il record di 50 vittorie e zero sconfitte, fu preparato prima sui social.
Per mesi lui e il suo sfidante, il campione di arti marziali miste Conor McGregor,si sfidarono a colpi di tweet. Tutto fu costruito in modo magistrale, tanto che l’incontro che si svolse al T-Mobile Arena di Paradise in Nevada, generò quasi 5 milioni di contatti pay per view, per un giro d’affari di poco inferiore al miliardo di dollari e il più alto rimborso in un solo giorno per due sportivi: 300 milioni di dollari.L’incasso della serata, alla quale assistettero 20.000 spettatori, fu di sessanta di milioni.
Organizzare in Italia il combattimento annunciato da mesi tra Elon Musk e Mark Zuckerberg, al di là dell’americanata in sé, e lo dico con l’affetto che si deve al termine e all’iperbole dei comportamenti made in USA, ha un elevatissimo valore per l’Italia in termini di promozione.
Non occorre essere grandi economisti o esperti di promozione turistica per immaginare l’indotto che potrebbe essere generato da un evento di questo tipo (MuskvsZuck è già trend topic su twitter da giorni), con ricadute economiche e di marketing altissime, e che si tradurrebbe anche in una serie di azioni di solidarietà, di cui beneficeranno degli ospedali pediatrici.
Del resto mi spiegate perché se siconcede il Circo Massimoper ospitare concerti che mettono in pericolo il monumento, senza alcun ristoro per la comunità di Roma, nessuno dice nulla, e invece ci si oppone perché le due persone probabilmente oggi più conosciute sul pianeta si vogliono affrontare in un incontro di boxe finanziando degli ospedali?
Le location in Italia non mancano ed accanto ai monumenti più conosciuti, e certamente in target con la sfida come il Colosseo, il Circo Massimo, i Fori Imperiali, l’Arena di Pompei o quella di Verona, alcune altrettanto suggestive come i templi di Paestum o di Agrigento o i teatri di Taormina e Siracusa, ne esistono altre meno blasonate a testimonianza dell’immenso patrimonio artistico e culturale del nostro Paese.
Promuovere anche con iniziative inusuali come queste il made in Italy, valorizza e non svilisce il patrimonio culturale italiano, come ha osservato in modo critico Carlo Calenda. Ministro Sangiuliano vada avanti!