Alla vigilia della partecipazione del presidente del Consiglio Meloni al congresso della Cgil a Rimini, l’avvio del confronto del Governo con le parti sociali sulla riforma fiscale ci offre l’’opportunità di valutare gli elementi principali del disegno di legge delega, con il quale il Governo si pone l’ambizione di riformare in modo considerevole una materia che da sempre ha costituito un tema di scontro, e che invece stavolta potrebbe rappresentare positivamente il crinale sul quale si giocherà la forza e la credibilità dell’esecutivo.

I criteri individuati per determinare la riforma, infatti, sono destinati a cambiare in modo radicale il rapporto tra il Paese e il fisco, e ad incidere (qualora il disegno dell’esecutivo vada in porto) culturalmente sulla relazione tra gli Italiani e la materia fiscale.

Tra le novità principali della riforma, infatti, si segnalano la riduzione dell’ Ires, ridimensionata nel caso degli utili reinvestiti, la diminuzione delle aliquote Irpef che passeranno da quattro a tre con la conseguente compensazione della revisione per le detrazioni fiscali, il graduale superamento dell’Irap, oltre alla flat tax incrementale anche per i dipendenti.

Fermo restando il principio costituzionale della progressività, la riforma dell’Irpef mira a semplificare il sistema attraversola revisione e la graduale riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, nella prospettiva della transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica, attraverso il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall’imposta lorda e dei crediti d’imposta tenendo conto delle loro finalità, con particolare riguardo alla composizione del nucleo familiare, alla tutela del bene casa e di quello della salute delle persone, dell’istruzione, della previdenza complementare, nonché degli obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica e della riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio esistente.
La riforma, inoltre, è destinata a produrre anche una sostanziale modifica nel rapporto tra il fisco e le imprese.

Il graduale superamento dell’Irap, con la priorità indicata per le società di persone, nella prospettiva di istituire una sovraimpostache assicuri un gettito in misura equivalente, determinata con le medesime regole dell’Ires, costituisce infatti una ulteriore novità significativa.

I provvedimenti della semplificazione fiscale, da sempre argomento sul quale i governi di centrodestra hanno investito per mettere alla prova la propria capacità di riformare il Paese, in passato avevano polarizzato e diviso le parti sociali.
Nonostante l’avvio difficile del confronto con i sindacati, il Governo non deve perdere di vista l’obiettivo di arrivare ad una riforma fiscale il più possibile condivisa, destinata a rafforzare il rapporto di collaborazione tra i cittadini e lo Stato.