Dall’inizio della crisi del 2008 in Italia gli investimenti pubblici sono diminuiti di oltre un terzo, mentre quelli per le infrastrutture, che nel 2009 raggiungevano quota 29 miliardi, nel 2017 ammontavano a soli 16 miliardi.
Mentre il resto del mondo in questo decennio ha scelto di investire sulle infrastrutture per assecondare una nuova fase di sviluppo, l’Italia è bloccata e il crollo del Ponte Morandi è la metafora di un Paese ormai ripiegato su se stesso.
Per individuare nuove soluzioni allo sviluppo delle infrastrutture fisiche e digitali, l’Osservatorio sulle Infrastrutture di Confassociazioni e Galgano Value Strategy hanno redatto uno studio sulla evoluzione del sistema infrastrutturale nei prossimi venti anni, dal titolo I-Volution, Infrastrutture che innovano. Dalle piattaforme agli ecosistemi.
Il Paper è stato presentato in una giornata di studi il 24 ottobre alla Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati, alla presenza tra gli altri del vicepresidente Ance Filippo Delle Piane, del presidente degli Ingegneri Armando Zambrano, del presidente del Collegio Geometri Maurizio Savoncelli, e del presidente dell’Autorità portuale di Bari Ugo Patroni Griffi.